maschera viso idratante forte all’acido ialuronico unifarco – caratteristiche
- Cos’è – maschera viso idratante
- Cosa promette – disseta le pelli secche e affaticate e riduce le micro rughe, donando una sensazione di comfort immediato.
- Prezzo / quantità – circa 15 euro per 50 ml
- Descrizione – crema bianca untuosa dall’odore di fiori (di plastica), la Farmacisti Preparatori cambia packaging a seconda della Farmacia aderente
valutazione
❤️ NON consigliato – idrata per puro effetto occlusivo che impedisce la perdita di acqua transcutanea.
a chi lo consiglio?
Sostanzialmente a nessuno.
Considerando poi quanto io ami le maschere idratanti (ho parlato del loro uso qui), non ti serve.
dove si compra?
– nelle farmacie che aderiscono alla rete Unifarco – Farmacisti Preparatori
recensione d’uso
La prima impressione che si ha prendendo tra le dita questa maschera viso, è quella di un prodotto molto sintetico.
La maschera è molto cremosa, bianca, dalla texture pesante, grassa ma non appiccicosa.
Si stende uno strato sul viso, che resta leggermente lucido, ma trasparente.
L’odore è un fioritino molto finto, personalmente mi ricorda moltissimo alcuni accessori per le bambole in plastica morbida che avevano un loro profumo, gradevole ma allo stesso tempo…di plastica.
Le indicazioni d’uso suggeriscono di attendere 5-10 minuti e di asportare i residui, lasciando il prodotto sul viso per la notte.
Il che ha senso solo se, per fare un esempio, sei tornata a casa alle 17, ti sei struccata e hai applicato la routine serale, che alle 23 ormai è del tutto assorbita. Praticamente prima di andare a dormire fai questa maschera e la lasci lì.
Invece, se utilizzi la maschera Idratante Forte all’acido ialuronico subito dopo la pulizia del viso, avrai una sottile pellicola di silicone che impedirà alla successiva skincare di essere assorbita regolarmente dalla pelle.
Per me, è no.
Non porta differenze significative nè a livello di idratazione nè di generale trofismo cutaneo nemmeno sul lungo periodo di utilizzo, forse un vago miglioramento del tono dei tessuti facilmente ottenibile con prodotti dalla formulazione più dermocompatibile e attiva. Se addirittura ti aspetti un qualsiasi effetto “wow” immediato dall’uso di una maschera, proprio non fa per te.
- Funziona?
Se per idratazione intendiamo proprio la riduzione della perdita d’acqua transepidermica (che a mio avviso è attività NON idratante ma di semplice prevenzione contro la disidratazione), funziona. Che la pelle appaia più giovane e vellutata, parliamone.
- Cosa mi è piaciuto
L’unica soddisfazione che mi danno questi prodotti è il poter dire di averli provati. Fanno numero.
Seriamente, non mi è piaciuto nulla, a parte la solita attenzione ai test dermatologici che la Rete Farmacisti Preparatori conduce per distribuire prodotti ipoallergenici (e nickel tested)
- Cosa NON mi è piaciuto
Principalmente la formulazione.
analisi inci – ingredients list
La base di questa formulazione è un’emulsione di acqua e silicone (caprylyl methycone) piuttosto unto, uniti da un emulsionante principale etossilato.
indubbiamente qualche attivo c’è e in giusta quantità, anche se annegato nella plastica:
- burro di karitè, ottimo per le pelli secche
- arginina, amminoacido idratante e protettivo
- allantoina, idratante e disarrossante
- acido ialuronico, idratante (sodium hyaluronate)
In particolare arginina, allantoina e acido ialuronico si utilizzano normalmente a percentuali molto contenute, vicine all’1%, per cui la loro presenza è certamente un’aspetto positivo della formulazione di questa maschera. Dubito che possano tuttavia raggiungere qualche cellula che le renda molecole biodisponibili, soprattutto considerando il silicone filmante e occlusivo in cui sono immerse.
L’inci della maschera idratante forte ci dimostra infatti come in realtà i Farmacisti Preparatori non si siano risparmiati nell’uso di polimeri sintetici, declinati in diverse forme siliconiche (caprylyl methicone, dimethicone, dimethicone crosspolymer). Questa squadra di sostanze molto occlusive forma una sorta di pellicola plastica sulla cute impedendo la corretta traspirazione e diminuendo di conseguenza la perdita d’acqua trans-epidermica (TEWL). Si ottiene così una pelle maggiormente idratata.
Questo effetto è riproducibile con sostanze più dermocompatibili, che apportano alla cute nutrienti importanti senza vegetare inerti. Non solo. Lo smaltimento di quest maschera, trattandosi di un prodotto a risciaquo, immette nell’ambiente inquinanti non biodegradabili che non valgono gli (scarsissimi) benefici ottenuti con l’uso.
Tutto sommato il sistema conservante è passabile, attenzione solamente a non utilizzare altri prodotti contenenti BHA o Toluene, considerando la sua tenenza ad accumularsi per via sistemica.
- Bioecocompatibile? No, contiene ingredienti potenzialmente inquinanti e non dermoaffini
- Certificato ecobio? No.
- Vegan? No
- Halal? Non è certificato idoneo per consumatori di fede islamica
Dorothy 🌸
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Grazie Dorothy anche per questa recensione d’utilizzo. Scusami se ti posto questa riflessione, ma mi sembra di aver capito che i siliconi, se dominanti, non permettono agli attivi contenuti nelle formule di esplicare la loro funzione. Tuttavia, se si è molto reattive alle sostanze dei cosmetici, in particolare a quelle naturali, i siliconi sono inerti, e sembrano essere abbondantemente usati in farmacia per veicolare gli attivi. Ho sbagliato a capire, od effettivamente c’è qualcosa che non torna? 🙂
Ciao Maria,
Provo a risponderti in modo molto semplificato, perchè sarebbe necessario un trattato per rispondere in modo esauriente ai tuoi dubbi.
I siliconi in farmacia servono a creare uso strato impermeabile sulla pelle, in modo che sia protetta da fattori esterni, e a evitare interazioni coi principi attivi, che sono decisamente più potenti di quelli cosmetici e in grado di raggiungere gli strati più profondi del derma.
Sono molecole troppo grosse per veicolare qualcosa.
In cosmesi gli attivi sono invece depotenziati, e se poi andiamo anche a stratificare sostanze impermeabili, difficilmente qualcosa andrà a segno.
Buona serata,
Dorothy
Grazie per la pazienza, Dorothy. Il discorso degli “attivi depotenziati in cosmesi”, ha un impatto anche sulle creme curative di erboristeria, quelle formulate in modo più naturale come eccipienti e con principi attivi derivati dalla natura (estratti di arnica ad esempio per le contusioni, olio essenziale di timo per infezioni delle prime vie respiratorie, ecc?). In Italia almeno, che io sappia, creme naturali con principi attivi di piante, non sono considerate curative come quelle di farmacia. Spero di aver espresso correttamente ciò che intendo 😉
Ciao Maria, il discorso è molto semplice: il cosmetico, proprio perchè di libera vendita, deve essere maneggiabile in modo più sicuro, non può arrivare oltre una certa profondità nella pelle e non può svolgere attività curativa in senso farmacologico.
Il confine, specialmente in erboristeria, è molto labile, basti pensare ai vari decotti e ad una qualsiasi pomata all’arnica.
Buona giornata,
Dorothy