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Tonico: come si usa, quando si usa, ma soprattutto… A che serve?

Il tonico. Scommetto che con un rapidissimo sondaggio almeno il 70% delle donne italiane mi direbbe che non sa che farsene.
Ecco perchè oggi vorrei svelare alcune simpatiche curiosità suI tonico, rispondendo alle domande più comuni: quando si usa? Come si usa? A cosa serve? Prima, tuttavia, occorre fare un passo indietro:

cos’è il tonico?

La legge europea che disciplina la cosmetica un tempo farfugliava una descrizione imbarazzante per cui si definiva tonico ciò che “produce una sensazione di benessere alla pelle e ai capelli”.
Poi si sono accorti anche loro che faceva pena, e questa frase è stata tolta.
A livello legale, quindi, un tonico non si sa cosa sia e, per ovvia conseguenza, le case cosmetiche possono chiamare “tonico” prodotti tra loro anche molto diversi.

Fino a non molto tempo fa, il tonico era considerato parte integrante della detersione del viso, e il suo compito era quello di rimuovere gli ultimi residui di sporco e detergente.
Di solito di trattava di miscugli a base di alcool che, essendo un solvente, dava un’ultima “rumegata” alla pelle.
Bella schifezza disseccante e irritante.
Inutile dire che oggi siamo passati oltre e credimi, se quando passi il tonico trovi il cotone ancora sporco di makeup, è tempo di cambiare detergente o modo di lavarti la faccia.

I diretti discendenti di questo scempio sono oggi quelle acque detergenti che vanno passate sul viso, struccano alla perfezione (fatti due domande su cosa contengono) e secondo la casa produttrice “non c’è bisogno di risciacquare”.
Sono le ormai famigerate acque micellari o soluzioni detergenti acquose, che contengono tensioattivi e pertanto NON sono tonici e vanno SEMPRE risciacquate.

Già che ci siamo, facciamo luce anche sui tonici astringenti.

Il tonico astringente Non esiste.

O meglio, si, ne esistono parecchi , visto che anche io in passato ho buttato dei gran soldi per averli. Se non hai fatto come me, ti sto per evitare una spesa inutile.
I pori non si chiudono, non si restringono, non cambiano dimensione.
Come li hai, così restano. A meno che non ti vada a fare un bel peeling o un laser dal dermatologo.
Un “tonico” può avere lo stesso effetto di un laser? Ovvio che no.

Ti sento già: “Ma su di me il tonico astringente funziona!”.
Si, temporaneamente, ma a che prezzo?
Il tonico astringente è di norma la solita soluzione di alcool che espande per breve tempo l’area di pelle intorno al poro (bada bene: non restringe il poro, ma allarga ciò che lo circonda).
Questo giochetto ti secca la pelle e ti fa ungere più rapidamente per compensare l’eccessiva perdita di lipidi dovuta a detersione e tonico troppo aggressivi.

Insomma, se il tonico ti brucia la pelle, non ci siamo. Na-ah. ☝🏼

Benissimo, ma allora che diavolo è il tonico?

Devi prima di tutto spostare il tonico dalla sezione pulizia del viso a quella dei trattamenti.
E ripeti con me: il tonico non è l’ultima fase della pulizia.
Il tonico è a tutti gli effetti il primo step dei trattamenti viso, e va applicato sulla pelle pulita e asciutta.

I tonici possono essere divisi in due categorie di prodotti:

  • lozioni esfolianti
    Soluzioni a base di acqua che contengono piccole quantità di acidi.
    Costituiscono il modo più efficace per esfoliare con precisione la pelle ad ogni pulizia senza utilizzare palline, granulini, noccioli di albicocca, ecc…
    Permettono di rinnovare e illuminare la pelle evitando le zone più sensibili.
  • Tonici idratanti
    Per farti capire cosa sono, pensa al tonico come alla farcitura in una torta.
    Certo, il pandispagna è ottimo anche da solo, ma guadagna miliardi di punti in bontà con un po’ di bagna (io faccio alcool e spremuta di arance, così, per informazione) e una morbida farcitura alla crema pasticcera.
    E perchè no? Una bella decorazione di cioccolato fuso e panna montata.
    Lussurioso, una coccola. La torta è più gustosa, più succosa, morbida, più buona.
    Certo, per la linea non è il massimo, ma trasponendo il tutto in termini cosmetici questo è il modo giusto di coccolare la tua pelle.

I tonici idratanti servono a idratare la pelle e a preparare il campo ai trattamenti successivi. Possono essere di diverso tipo, personalmente li divido in ulteriori due sottocategorie:

Tonici idratanti con formulazione più o meno complessa, in cui sono presenti attivi idratanti ed umettanti come glicerina, aloe o acido ialuronico, che mantengono l’idratazione in sede e svolgono già una leggera azione attiva anche utilizzati da soli.
Si applicano e si lasciano asciugare sulla pelle, perchè attraggono idratazione dall’aria intrappolandola negli strati superficiali dell’epidermide.

Idrolati e acque termali. In sostanza acque distillate in cui sono disperse mucillaggini, estratti vegetali o minerali importanti per la pelle.
Si tratta di prodotti validissimi ma senza particolare attività idratante se utilizzati da soli.
Vanno tamponati e non lasciati evaporare tal quali, oppure bisogna applicarli e intrappolare subito l’umidità sulla pelle con un siero o il proprio trattamento.

Che differenza c’è tra i due?
Le acque termali e le acque floreali contengono sì qualche estratto o minerale vagante, il ma 99% è acqua.
E il nostro corpo non è in grado di assorbire acqua autonomamente. Se fosse così, annegheresti ogni volta che fai il bagno.
L’acqua pura e semplice sulla pelle evapora e rinfresca, niente di più.
In realtà, ogni volta che si lascia evaporare naturalmente l’acqua, l’umidità nell’aria attira l’idratazione della pelle umida, disidratandola a poco a poco.
Per questo il vero tonico idratante contiene anche altro e va distinto dalle acque termali e dai distillati/idrolati, che restano comunque prodotti validissimi ma non autonomi.

A cosa serve il tonico?

Sulle lozioni esfolianti credo ci siano pochi dubbi: servono a rinnovare la pelle e, com’è ovvio, riportano il pH della pelle a livelli acidi molto rapidamente dopo la detersione.

I tonici idratanti, invece, hanno diverse funzioni.

  • È chiaro che debbano idratare la pelle, considerando che la disidratazione è la condizione cutanea in assoluto più diffusa (si, anche per te che hai la pelle grassa).
  • Riequilibrano il pH della pelle
    In qualsiasi modo ti lavi la faccia, la pelle subisce una variazione più o meno ampia del proprio pH.
    Ovviamente la pelle è perfettamente in grado di riequilibrarsi da sola, impiegando una ventina di minuti se è sana, fino a 3 ore per i casi più compromessi.
    Soprattutto dopo l’uso di saponi basici, in questo tempo la pelle secca potrebbe “tirare”, mentre la pelle grassa si lucida producendo più sebo.
    Il tonico è utile per ripristinare il corretto equilibrio in breve tempo.
  • Ma soprattutto… Il tonico aiuta i trattamenti successivi a penetrare e ad agire. Il bonus latente è quello di farti risparmiare parecchi soldi, perché avrai bisogni di applicare METÀ quantità di siero, gel o crema rispetto a quanto ne useresti normalmente.

Applicazione del tonico:

La corretta routine serale è così fatta:
Lozione acida su pelle pulita e asciutta
– Dopo qualche minuto, si spruzza il tonico idratante scelto
– Sulla pelle ancora umida, si applica il primo trattamento (di solito siero)
– Un’altra spruzzata leggerissima di tonico idratante
– Si applica la crema sulla pelle umida

Le lozioni acide si utilizzano di sera e SOLO d’inverno, o comunque quando non ci si espone al sole. Vanno interrotte almeno due settimane prima dell’esposizione.
In caso di pelle sensibile, di esposizione ai raggi UV, e per la routine del mattino, semplicemente si toglie dallo schema la lozione acida esfoliante.

Tutto qui? No.
Con lo stesso tonico idratante/acqua termale/idrolato puoi ottenere risultati diversi a seconda di come lo utilizzi.
Due consigli spiccioli:
– applicando il tonico col batuffolo di cotone ti consiglio di picchiettarlo anzichè spalmarlo. Così facendo riattivi la circolazione.
– Se ti capita di avere una di quelle maschere secche in TNT oppure di seta che vanno impregnate a piacimento, puoi bagnarle col tonico: mantenendo in sede l’idratazione e gli attivi ritroverai una pelle più morbida e turgida.

Insomma, il tonico è un alleato prezioso per la nostra bellezza, sul quale non investire miliardi ma sicuramente da utilizzare con costanza.
E ricorda: il tonico non è l’ultima fase della pulizia, ma il primo step dell’idratazione.

Dorothy 🌸

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40 pensieri su “Tonico: come si usa, quando si usa, ma soprattutto… A che serve?

  1. Isa Valsecchi says:

    Grazie DAVVERO per le chiare e dirette spiegazioni che si capiscono benissimo !
    Io tonici con alcool non li uso da una tragicomica esperienza con la cura 3 step di clinique che – completata da una orrida cremona della stessa marca – mi aveva causato problemi assortiti infiniti. Ho una passione per l acqua di rose di Santa Maria novella … Anche con impacchi È ora ho capito come usarla !
    Sono proprio contenta di aver scorretto il blog
    Di cui mi piace tanto anche l approccio tecnico e scientifico e la mancanza di spirito talebano!
    Un abbraccio

    • Dorothy says:

      Ciao Isa, grazie a te e benvenuta!
      Sono sicura che con l’acqua di rose di Santa Maria Novella ti troverai bene 😉
      Dorothy

  2. Maria Iannaccone says:

    Concordo in pieno e mi dispiace che molte persone di mia conoscenza, non considerino minimamente il tonico come passo fondamentale nella cura del viso! Il mio è a base di rose, stella alpina e glicerina.

  3. Elenucci says:

    Grazie per la cura con cui rispondi, sempre. Non immaginavo che l’acqua micellare fosse così aggressiva. Ho una pelle mista, che stava diventando proprio grassa nella zona del naso, e con l’acqua micellare sono spariti tutti i “punti bianchi” (scusa, immagino abbiano un nome più scientifico, ma non sono molto ferrata nello specifico…), quindi ne ero entusiasta. Non avevo ancora percepito effetti collaterali. Ho la pelle che tende al rossore, “tira”, eccetera, ma finora ho risolto con una bella “imburrata” idratante. Leggendo il tuo blog, ho capito che potrei fare di meglio… Un po’ alla volta cercherò di capirci di più, imparando un modo più adeguato di prendermi cura della pelle, sempre mantenendo la routine al minimo possibile, però, per motivi di… sostenibilità, sia di tempo che di pecunia. Grazie ancora e ciao.

    • Dorothy says:

      Grazie a te cara, sei molto gentile! Tecnicamente si distingue tra comedoni aperti (punti neri) e comedoni chiusi (punti bianchi, dove il dotto pilosebaceo/poro è tappato), ma con punti bianchi ci capiamo benissimo, non preoccuparti assolutamente!
      A livello di economia, più sei giovane e più investirei sulla pulizia e meno sulla skincare

  4. Elenucci says:

    Ti ringrazio molto, Doroty: chiarissima, come sempre! Se addirittura lede la membrana cellulare… Bisognerà che cambi la mia routine. Buona giornata!

    • Dorothy says:

      Oddio, detto così effettivamente suona un po’ terrificante, nonostante di certo non muoia nessuno
      La capacità dei tensioattivi (ovviamente in base all’aggressività di ognuno) di sciogliere il cemento tra i corneociti danneggia e rimuove il film idrolipidico (questo sempre), mentre la lesione della membrana cellulare degli strati più superficiali è un effetto collaterale probabile, altrettanto dannoso, ma a noi meno evidente.
      Come sempre, è la dose a fare il veleno 😉

  5. Elenucci says:

    Cara Doroty, devo prorpio approfondire… Io sono (… ero?) una entusiasta dell’acqua micellare che fino a ieri sera NON risciacquavo…. Vado subito! Ne hai già parlato su questo bel blog? Stasera dopo il lavoro faccio una ricerca. Ciao e buona giornata.

    • Dorothy says:

      Qualcosa ci dev’essere, sempre che non sia finita tra gli articoli che mi si sono cancellati in un aggiornamento tecnico qualche settimana fa… Nel caso, sto pian piano ripristinando tutto!
      Riassumendo: tensioattivi, usare solo in caso di emergenza! La detersione con tensioattivi è sempre dis-lipidemizzante (secca e disidrata) e risulta anche più aggressiva della saponetta, che temporaneamente alcalinizza il pH della pelle, ma non lede la membrana cellulare come micelle, schiume, gel schiumogeni ecc…).
      Ho riassunto ai minimi termini ma spero che sia comprensibile!
      Dorothy

  6. Serena says:

    Vediamo se ho capito bene: lavo il viso col detergente e poi metto il tonico, giusto?
    Alla luce di quanto hai detto, sbaglio a usare il tonico solo dopo che mi strucco? Nel senso, la mattina se so che devo truccarmi non lo metto, mi limito a lavare la faccia, spruzzare (aggiunta recente) un po’ di idrolato di salvia diluito, e procedo con siero e crema. Solo la sera, dopo aver rimosso il trucco, aggiungo il tonico. Scommetto che sbaglio 😀

    • Dorothy says:

      Ciao cara, hai capito benissimo: detersione, asciughi, tonico.
      Idrolato di salvia diluito? Attenta ai batteri, quando diluisci un prodotto stai diluendo anche il suo conservante, quindi il PAO si accorcia (a volte anche notevolmente).
      All’ultima domanda ti sei praticamente risposta da sola, ma possiamo considerare anche l’idrolato di salvia un tonico (un po’ blando e decisamente poco idratante rispetto al gelo artico di questi giorni), quindi se ti trovi bene direi che puoi anche continuare su questa strada.

      • Serena says:

        Per diluire l’idrolato uso una piccola boccettina con erogatore spray. Travaso un po’ dell’idrolato lì e lo unisco all’acqua. Non lo diluisco nella sua bottiglietta originale. 🙂

  7. Francesca says:

    Ciao ti leggo sempre con piacere e apprezzo il tuo parlar chiaro e diretto.
    Quindi i prodotti del Dr. Hauschka che hanno l’alcool nei primi posti dell’inci li sconsigli?
    Stavo pensando ad una skincare della marca, perché ho una pelle mista sensibile con couperose che nn riesco ad idratare, cioè se esagero diventa più impura e se sto leggera mi rimane con pellicine.
    Grazie!

  8. Martina says:

    Ciao Dorothy,
    grazie mille per i tuo iottimi consigli!! Il tuo blog è davvero interessante!
    Parli spesso di tonici ad azione esfoliante, ce ne potresti parlare più nel dettaglio (nomi, recensioni…)?
    Grazie ancora!

    • Dorothy says:

      Ciao Martina,
      Grazie a te! In questo momento ho una mole di lavoro discreta, ma nella lista delle cose da fare ci sono decisamente anche un paio di recensioni di lozioni esfolianti (non esattamente entusiasmanti, in quanto purtroppo i migliori prodotti di questo genere sono inglesi, e finchè non sono sicura che si possano acquistare in Italia, anche solo online, sono un po’ bloccata con le review).
      Forse sarebbe utile parlarne più nel dettaglio anche in teoria?

      • Martina says:

        Ciao Dorothy!
        grazie mille per la risposta! Attendiamo con ansia le recensioni dei tonici allora!! Non vedo l’ora! 🙂 Io inserirei assolutamente anche quelle dei prodotti inglesi!! Non si sa mai… si può sempre approffittare di un’angolino in valigia dell’amica/parente/conoscente di ritorno da un weekend nella Union Jack, no? 😉

        • Dorothy says:

          Nel bagaglio a mano il limite è sceso a prodotti sigillati di 10 ml… Un disastro insomma.
          Purtroppo è anche abbastanza inutile parlare di prodotti che alla fine il 99% delle lettrici non può reperire, se non pagando spedizioni astronomiche dai siti inglesi.
          Devo valutare un pochino come fare, grazie a te cara! 🙂

        • Dorothy says:

          Errata corrige: no, non è vero, il limite è ancora a 100 ml per singolo prodotto.
          Degli amici mi hanno raccontato che il limite è sceso a 10 ml semplicemente per vedermi in preda al panico in vista dei prossimi viaggi, e ci sono riusciti direi, visto che ci ho creduto.
          Scusami! quindi si, tecnicamente facendo un weekend a Londra si riuscirebbe a tornare con qualcosina in borsa, anche se ovviamente non so quanti se lo possano permettere e quanto valga la pena… 😉

  9. Chiara says:

    Grazie Dorothy!
    Ho scoperto il tuo blog da qualche settimana e non posso più farne a meno
    Io il tonico lo uso da anni e in effetti ho notato grandi miglioramenti sulla pelle, uso sempre lo stesso (lozione addolcente dell’avene) ma ora vorrei cambiare solo che non saprei proprio cosa scegliere…cerco qualcosa di delicato per la mia pellaccia sensibile e – nonostante non sia più un’adolescente – spesso impura.
    Chiara

    • Dorothy says:

      Ciao Chiara!
      Prima di tutto grazie mille, sei davvero gentilissima e il tuo commento mi ha fatto tanto piacere.
      La pelle impura è una pelle tendenzialmente piú “sporca” delle altre.
      Cosa fai quando una cosa è sporca? La lavi, ma se macchi una camicia di seta la laverai nel modo più delicato possibile.
      Parti dalla pulizia (se non hai già letto il realtivo articolo, è qui) per per fare fronte alle impurità e pensaci il meno possibile quando acquisti il resto dei prodotti per la tua skincare.
      Evita semplicemente prodotti troppo grassi, ma NON farti vendere per niente al mondo un tonico “per pelle impura” (ecco dove volevo arrivare, ho la brutta abitudine di dilungarmi).
      Con una pelle sensibile devi prima di tutto capire cosa eventualmente ti dà fastidio, e poi la scelta diventa davvero semplice.
      Dorothy

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