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LA MER – crème de la mer – OPINIONE E INCI | cINCIschiando

crème de la mer – caratteristiche

  • Cos’è – crema viso antiage per pelle secca
  • Cosa promette – La Mer afferma che questa crema idrata in profondità, rigenera e dona una nuova radiosità. La crème de La Mer dovrebbe lenire la pelle sensibile, combattere l’aridità, nonché ridurre l’aspetto delle rughe e delle linee d’espressione. La pelle dovrebbe apparire più giovane, rimpolpata e levigata.
  • Prezzo / quantità – il formato da 60 ml costa 320 euro, quello da 30 ml scende a 175 euro
  • Dove si acquista – sia in profumeria che online (eccola)
  • OpinioneBocciato

Analisi inci / ingredienti


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L’inci della crema viso più famosa e longeva della cosmesi di lusso, la Crème de La Mer, si apre con un incognita: cos’è l’algae extract? Il nome di questo ingrediente non rispetta la nomenclatura convenzionale decisa dall’Unione Europea, per cui, oltre a rappresentare una palese irregolarità (che non stupisce, trattandosi di una pratica molto comune), potrebbe indicare più o meno qualsiasi lavorazione di qualsiasi alga esistente.

La Mer svela che la lavorazione dell’ingrediente segreto della Crème de la Mer, detto Miracle Broth™ (letteralmente Brodo Miracoloso), inizia dalla raccolta dell’alga marrone marina gigante (macrocystis pyrifera), che viene sottoposta ad una lenta fermentazione di 3-4 mesi, alla quale viene sempre aggiunto un campione del lotto di fermentazione precedente, in modo da creare una continuità, un legame con la produzione originaria.

L’estratto di alghe contenuto nella crema La Mer dovrebbe avere proprietà lenitive, ma soprattutto dovrebbe essere in grado di regalare “un’energia straordinaria”, qualsiasi cosa questo voglia dire, che ovviamente non è supportata da studi indipendenti in merito.

L’inci della Crème de La Mer prosegue con una (pregiata?) selezione di derivati dell’industria del petrolio, in sostanza scarti della sua lavorazione:

  • mineral oil / paraffinum liquidum, ossia paraffina liquida, un ingrediente che costa pochissimo e non ha alcuna affinità con la pelle. La sua azione è quella di occludere, di creare una protezione che, se da un lato impedisce l’evaporazione dell’acqua dalla cute e quindi “idrata”, dall’altro rischia di favorire la proliferazione di batteri e scatenare lo sviluppo di impurità nel microclima umido che si crea, nonché provocare la macerazione dello strato superficiale della cute, alla quale è impedita la traspirazione.
  • petrolatum, la comune vaselina che, oltre ad essere un altro inquinante fornito dall’industria del petrolio, viene prodotta con un processo di raffinazione che non assicura la purificazione totale dai residui (pirene e cicloaromatici) considerati in Europa potenzialmente cancerogeni, ai quali non abbiamo bisogno di esporci ulteriormente.
    La legge permette di utilizzare i petrolati nelle formulazioni cosmetiche commercializzate in Europa solo qualora sia noto l’intero processo di raffinazione e si possa dimostrare che le impurità residue non superino il limite del 3%, che sembra poco ma non lo è affatto.

Finalmente l’inci della crème de La Mer ci regala un pochino di glicerina, sostanza ecosostenibile (ed economica) che trattiene molta acqua e idrata la pelle a lungo. La poveretta, persa nei petrolati come la particella di sodio nell’acqua minerale, è comunque circondata: segue l’isohexadecane, un’altra sostanza derivata dal petrolio, questa volta di sintesi in quanto subisce dei radicali processi di trasformazione in laboratorio. Si tratta di un‘isoparaffina dal tocco leggero e setoso, che funge da emolliente inerte ed è caratterizzata da una purezza elevata.

La cera microcristallina è l’ennesimo derivato del petrolio: una sostanza cerosa, solida, che aumenta l’effetto occlusivo della storica crema viso di La Mer e non può essere considerata ecosostenibile nè dermoaffine.

A completare l’idilliaco quadretto, aggiungiamo che La Mer ha scelto come emulsionante il lanolin alcohol, un alcol grasso derivato dalla lanolina, sostanza cerosa che si trova sulla lana delle pecore e che contribuisce ulteriormente a occludere la pelle.

L’estratto di lime (citrus aurantifolia) è pubblicizzato da La Mer come “Lime tea”, una specie di tisana di lime che resta in infusione per un mese e che sarebbe il perfetto complemento antiossidante al Miracle Broth. Nel frattempo sono stati sviluppati modi più efficaci e veloci di procurare alla cosmesi tanti antiossidanti potentissimi, ma capisco che la buccia del lime risulti molto più romantica.

Il resto della formula della Crème de La Mer si evolve in percentuali nullesimali di ingredienti vegetali: olio di sesamo, olio essenziale di eucalipto, ma soprattutto macinati di semi di sesamo, alfa alfa, mandorle e girasole. Praticamente un’insalata, non fosse che la crema viso La Mer è bianca come il latte e liscia come seta, mentre questa roba non sparisce magicamente nel nulla.

Non manca una spolverata di minerali gluconati, che in alcuni casi potrebbero avere dei potenziali benefici sulla pelle (rame e calcio), ma che in realtà servono soprattutto come ingredienti tecnici, quali conservanti e chelanti (sodio e zinco).

La vitamina B12 (cyanocobalamin) non ha un’utilità comprovata in cosmesi, mentre è residuale la presenza di antiossidanti quali vitamina E e betacarotene, così come la goccia di pantenolo che, in altre percentuali, certamente sarebbe stato un lenitivo più efficace delle alghe.

Non si capisce la necessità di aggiungere ulteriore paraffina alla formula della crema La Mer, così come la presenza di niacina, ossia acido nicotinico, che potrebbe irritare la pelle almeno quanto la presenza di profumo e della sua nutrita gamma di allergeni.

– Leggi anche: Cosmetici bio di lusso: funzionano meglio? Valgono il loro prezzo? –

Commento

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Il fascino della crema viso La Mer risiede nell’idea di utilizzare un prodotto esclusivo, che arriva a costare più di 5.000 euro al litro, presentato con una storia avvincente e un confezionamento curato. Parte del gradimento riservato a questa crema è effetto placebo, autosuggestione che deriva dal piacere del prendersi cura di sé con cura e attenzione, stimolata anche dal fatto di aver speso una piccola fortuna per un solo cosmetico.

Ovviamente, è possibile che qualcuno tragga effettivo giovamento dall’utilizzo di questo prodotto: soprattutto la pelle molto secca e trascurata, se la Crème de La Mer viene abbinata ad un siero antiossidante ben formulato (che faccia gran parte del lavoro).
Tuttavia, non si tratta di risultati eccezionali, ma di una skincare base che può essere ricreata con ingredienti di maggiore qualità, inquinando meno, con maggiori benefici per la pelle e, non da ultimo, con un costo infinitesimale.

Anche volendo restare su formulazioni simili, l’inci della Creme de La Mer è incredibilmente somigliante, per la parte maggiore, alla crema classica Nivea nel famoso barattolo blu (questa), che costa solo 15-20 euro al litro e che, nonostante tutto, riserva un ruolo di rilievo all’azione lenitiva del noto e comprovato panthenol (vitamina B5), mentre La Mer preferisce le fumose proprietà delle alghe fermentate, che indubbiamente fanno più scena.

Inoltre, è il caso di notare che gli ingredienti decantati da La Mer dovrebbero essere puzzolenti e coloratissimi: le alghe fermentate per 3-4 mesi si farebbero sicuramente notare, se la loro presenza fosse davvero preminente. Invece la crema è bianca e delicatamente profumata, perché in fin dei conti si tratta solo di un’emulsione di petrolati con pochissima quota acquosa.

La narrazione che viene fatta intorno all’attivo Miracle Broth™ di La Mer vuole creare un’aura alchemica e magica, al punto che la lunga fermentazione dell’alga marrone e di altri “ingredienti puri” (non meglio specificati) verrebbe eseguita addirittura avvalendosi “dell’energia prodotta dalla luce e dai suoni per potenziare l’attività delle alghe“.
In pratica, le alghe vengono coccolate con lucine e musicoterapia mentre macerano, ma sono convinta che maggiori benefici potrebbero derivare dal ridurre i passaggi, sottoponendo a tanta bella musica non le alghe, ma direttamente le utilizzatrici della crema.

La crème de La Mer viene infine proposta come efficacemente lenitiva, adatta alla pelle sensibile e irritata: il suo creatore, tale Max Huber, avrebbe curato le proprie ustioni con questa crema.
Se tutto questo fosse vero, scommetterei che all’epoca la crema originale non conteneva alcun profumo aggiunto e, per poter efficacemente sfruttare i presunti benefici rigenerativi delle alghe, non era né bianca né profumata. La formula attuale può creare problemi ad una pelle davvero allergica o molto irritata.

  • É possibile che rispetti il claim dell’azienda? Protegge la pelle dalla disidratazione. Qualsiasi altro beneficio apportato da una formula simile è temporaneo e fittizio: i petrolati non possono nè lenire le irritazioni nè contrastare l’invecchiamento, ma sono ottimi per proteggere la pelle e celare sotto una coltre untuosa ogni problema della cute che sia legato a secchezza e rughette.
  • Ecosostenibile / dermocompatibile? No, contiene ingredienti potenzialmente inquinanti e non dermoaffini
  • Certificato ecobio / cosmetico biologico? No.
  • Vegan? No, contiene cera d’api
  • Per cute sensibile? 7 metalli testati / testato dermatologicamente / senza allergeni del profumo

Dorothy Danielle

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9 pensieri su “LA MER – crème de la mer – OPINIONE E INCI | cINCIschiando

  1. Laura Maria says:

    Ho finito la crema da giorno e devo procurarmene una nel frattempo x necessità ho messo un po di olio di ricino puro sulle tempie e zona perioculare, ho notato un miglioramento della pelle. Non so che pensare.

  2. Liliana says:

    Salve Dorothy e ben tornata! Grazie per l’interessantissimo articolo. Avrei una domanda che è indirettamente legata al articolo sopracitato: spesso mi capita di leggere tra gli ingredienti di alcune creme viso/corpo la cera d’api. Quale è la sua funzione in una crema? Personalmente la associo alla paraffina… mi rendo conto che non è la stessa cosa, eppure puntualmente evito l’aquisto per questa ragione.

    • Dorothy says:

      Ciao Liliana,
      grazie a te per l’apprezzamento!
      La cera d’api è un eccellente ingrediente cosmetico: mentre la paraffina ha origine minerale, del tutto inerte e incapace di interagire in modo benefico con la pelle, se non per provvedere alla creazione di una barriera esterna, la cera d’api è costituita da componenti di origine biologica che mantengono una buona affinità con la pelle.
      Si tratta di una trasformazione degli zuccheri contenuti nel miele, quindi con una componente vegetale preponderante, processata dalle api.
      Oltre ad essere un eccellente emulsionante, dà un tocco asciutto alle creme e rinforza la barriera lipidica cutanea per via del suo contenuto di acidi grassi.
      Inoltre, la sua produzione ha un impatto ambientale paragonabile e talvolta inferiore alle cere vegetali.
      Personalmente la preferisco agli emulsionanti di sintesi.
      A presto!
      Dorothy

  3. Pamela says:

    Complimenti per l’articolo! Questo prodotto mi ha fatto venire in mente il marchio Seacret, non ho mai comprato nulla perché hanno una politica di marketing abbastanza “aggressiva” (nel centro commerciale dalle mie parti in cui avevano un punto vendita anni fa uscivano dal bancone e prendevano i clienti che passavano quasi di forza!) e prezzi simili a quelli di La mer… Ho sempre avuto il dubbio che fosse tanto marketing (invece delle alghe loro hanno il sale del Mar Morto come fiore all’occhiello) e poca sostanza… Non ti chiedo di fare una recensione perché sono prodotti non molto diffusi, ma un’analisi dell’INCI (tipo quelle della tua rubrica CINCIschiando) potrebbe essere fattibile? A prescindere da quello che potrai fare, grazie mille di essere tornata e dei tuoi articoli, li apprezzo tantissimo!

    • Dorothy says:

      Ciao Pamela!
      Mi segno con piacere la richiesta perché avevo già notato questi prodotti online, tra l’altro l’azienda pubblica le formulazioni sia sul proprio sito che su Amazon, per cui arriverà sicuramente un’analisi INCI.
      Grazie mille a te per essere qui a leggermi, è un onore!
      Dorothy

  4. Massimo Poli says:

    Bellissima analisi….come sempre
    Ulteriore dimostrazione che costo elevato non vuol dire necessariamente qualità . …basta una studiata operazione di marketing e il gioco è fatto
    Mi vengono in mente i prodotti de ‘La prairie’ ….e non mi dispiacerebbe leggere un tuo commento . …a quelle cifre da svernamento come minimo devono contenere la formula della Fata Morgana e mi devono fare ritrovare con una pelle trent’ anni meno. ..se non da bebè… .
    Ancora complimenti per la chiarezza la professionalità per la piacevolezza che metti nelle tue analisi

    • Dorothy says:

      Grazie mille Massimo, davvero gentile! La Praire è un altro marchio che verrà presto passato sotto la lente di ingrandimento, è già in programma!
      Purtroppo in questi casi è davvero tanto marketing.
      A presto! Dorothy

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