Inci delle creme solari: come leggerli e scegliere la migliore. Parte 2

Inci dei solari (ecobio): filtri fisici e loro problematiche.
Trovi la prima parte di questo articolo, sui filtri chimici, qui.

I filtri fisici che si possono trovare leggendo l’inci di un solare, che sono anche gli unici filtri ammessi nei solari davvero ecobio, sono due:

  • zinc oxide: ossido di zinco, filtro UVA e in parte UVB.
  • titanium dioxide: biossido di titanio, filtro UVB e in parte UVA

Ogni altra sostanza naturale che viene millantata come filtro UV non va considerata tale, perchè spesso non può essere adeguatamente sottoposta alle dovute misurazioni in laboratorio, dato che il suo potere filtrante non risulta controllabile in modo efficace.

Il biossido di titanio e l’ossido di zinco sono due polveri molto coprenti e bianche, che negli anni passati davano alle creme solari il caratteristico aspetto di “mappazzoni” sbiancanti.
Poi sono stati resi più fini, micronizzati, e già da qualche anno la tendenza è di usarli ancora più sottili, da nanotecnologia, per cui le particelle si presentano nell’ordine dei nanometri (per comprendere le loro dimensioni prendete un millimetro, dividetelo per mille e dividete di nuovo per mille quanto ottenuto…un po’ complicato e di sicuro non visibile ad occhio nudo).

Mentre il titanium dioxide normale continua ad essere utilizzato nei cosmetici dove c’è bisogno di coprenza visibile, il biossido di titanio micronizzato o in forma nano è invisibile a occhio nudo e permette di formulare dei solari praticamente trasparenti, dalla gradevolezza cosmetica paragonabile ai solari con filtri chimici.

Prima di tutto bisogna sfatare il mito che vuole i filtri fisici come assolutamente verdi ed ecocompatibili: il loro processo di produzione nell’industria chimica non è esattamente salutare come una passeggiata in campagna a raccogliere fiori, non sto a scendere nei dettagli ma bisogna rendersi conto che a volte è più il marketing e la percezione del consumatore a rendere una sostanza accettabile o no.

L’uso dell’ossido di zinco non crea alcun tipo di problema, tuttavia questa sostanza innocua per l’uomo è classificabile come tossico nocivo e inquinante per gli organismi e gli ambienti acquatici, anche a piccole dosi.
Gli ecologisti più attenti sanno infatti che quando si usa un solare con ossido di zinco non bisognerebbe fare il bagno per evitare di inquinare.

Il biossido di titanio.
Secondo alcuni studi potrebbe formare radicali liberi a contatto con la pelle, accelerando l’invecchiamento cellulare.
Questo riguarda solo il titanium micronizzato o nano, NON la polvere meno fine usata nei cosmetici

Per questo l’ossido di titanio nano o micronizzato dovrebbe essere rivestito (ad esempio Fitocose indica in inci che il suo titanium dioxide è coated).
Nei solari non ecobio si trova spesso rivestito con silicone (si trova come titanium dioxide, silica), ma è possibile trovarlo anche ricoperto di alluminio (titanium dioxide, alumina).

Si dice anche che il titanium dioxide nano potrebbe interferire col metabolismo cellulare penetrando attraverso lo strato corneo. Non ci sono però ancora dati certi riguardo la possibilità che il titanio penetri, tantomeno sul fatto che possa entrare in circolo.
Credo si tratti di semplice buon senso prendere le distanze da approcci talebani al mondo della cosmetica, dal momento che, qualora la comunità scientifica riscontrasse davvero dei rischi di tossicità per i filtri in forma micro e nano, le aziende , che devono per ovvi motivi stare molto attente alla salute del consumatore, non esiterebbero ad adeguare i propri prodotti, destinati appunto a una clientela informata e consapevole.
Di certo è una questione che non va sottovalutata, ma cum grano salis (con un pizzico di sale…in zucca).
Siamo in un epoca in cui le informazioni girano e la scienza è alla portata di chiunque voglia interessarsene, tanto basta a stare tranquilli.

È vero che queste polveri minerali in forma nano sono sotto osservazione per sospetta attività tossica, eppure stiamo parlando di polveri intrappolate in una crema…la loro (lontanamente probabile) pericolosità è in questo modo estremamente ridotta!
Ben diverso è il discorso se si parla di polveri libere: se ci sentiamo sicure nell’utilizzare un’argilla o un fondotinta minerale (che ovviamente non sono da nanotecnologia, ma comunque possono contenere una certa quantità di polveri più fini), non vedo perchè dovremmo preoccuparci dei filtri fisici racchiusi in una sostanza (la crema, il gel ecc…) che li blocca.

Ovviamente il discorso cambia in caso di ingestione e inalazione, ma non credo siano ragionamenti opportuni in questa sede (mi auguro comunque che  nessuna di voi scambi la crema solare per uno yogurt…o il fondotinta minerale per un aerosol).

Se per precauzione non volete utilizzare solari che abbiano filtri fisici in forma nano, vi restano le loro precedenti versioni e l’effetto fantasmino, che il biossido di titanio e l’ossido di zinco non nano inevitabilmente danno.

Personalmente utilizzo con tranquillità e fiducia solari anche con filtri fisici in forma micro nano, sia ecobio che non, mentre sto molto attenta a non respirare comunque polveri minerali.
Trovo anzi che sia dannoso l’inutile allarmismo che si è creato sull’argomento, con una sorta di caccia al “micro-nano killer”, in cui spesso si ripete a pappagallo e con gran confusione quello che sedicenti guru starnazzano senza cognizione di causa.
La situazione mi ricorda in modo desolante gli attacchi decontestualizzati a parabeni e siliconi, che per lungo tempo ci hanno tediati nell’assurdo tentativo di dividere il mondo in buoni e cattivi.
È importante lasciar fare ai ricercatori il loro lavoro, con fiducia e tranquillità da parte nostra, valutando caso per caso cosa è più adatto a noi, senza sindacare sulla libertà di scelta di chi ci circonda.

Dorothy 🌸

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12 pensieri su “Inci delle creme solari: come leggerli e scegliere la migliore. Parte 2

  1. Martina says:

    Ciao Dorothy Danielle!
    Innanzitutto grazie per questo post estremamente utile, seguo con molta attenzione i tuoi consigli perché sono informativi in modo imparziale e generoso.
    Per quanto mi riguarda sono quasi ossessionata dalla protezione solare, è la parte della cura personale cui dedico più attenzione e risorse (inutile dire che questi post e i tuoi ebook sui solari sono un tesoro per me). Per quest’anno ho riproposto il latte corpo Mustela 50+ per il corpo con cui mi sono trovata bene l’anno scorso ma per il viso ho optato per la Heliocare 360° fluid cream da te consigliata che è di fatti meno unta, sembra proprio un buon prodotto. Uso solo cosmesi ecobio ma per i solari come hai scritto tu stessa il compromesso è difficile…
    Ma veniamo al motivo principale del mio commento: il mio attuale cruccio in fatto di protezione solare è la difficoltà a riapplicare spesso la crema, soprattutto sul viso; a lavoro, sul trucco o con il viso su cui la giornata ha già depositato un po’ di sporco trovo che riapplicare la protezione sia scomodo e sgradevole, mi sembra di fare un pasticcio di sporco e prodotto, avrei bisogno di ripulire tutto ogni volta ma ovviamente non è possibile. Cercando una soluzione a questo problema mi sono imbattuta in un prodotto americano, chiamato BRUSH ON BLOCK. Si tratta di un pennello da trucco con un dispenser incorporato che dispensa appunto della polvere minerale con fattore di protezione, in sostanza ossido di zinco e titanio nano e rivestiti con alluminio e un certo Triethoxycaprylsilane. In Italia è rivenduto da un sito chiamato noorbeautyshop (non metto link, dovessero essere letti come spam). La formula non contiene schifezze appariscenti e l’idea del pennello con dispenser incorporato mi è sembrata una soluzione geniale al mio problema della riapplicazione della protezione durante il giorno, ma mi frena il fatto che si tratti di polveri nano, rivestite di alluminio e peraltro in questo caso del tutto libere. Quanto è sicuro spennellarsele sotto al naso? La risposta verrebbe da sé però mi piacerebbe avere un tuo gentile parere, se possibile.
    Grazie ancora per il tuo lavoro.
    Martina

    • Dorothy says:

      Ciao Martina, grazie a te per aver apprezzato l’articolo!
      Considerando che l’elevata probabilità che nel 2019 il biossido di titanio venga classificato come possibile cancerogeno per inalazione, in base al recente parere dell’Agenzia Europea per le sostanze chimiche, decisamente spolverarlo in polvere libera nano non è l’opzione migliore.
      Un solare liquido formato cushion (heliocare stessa ne fa uno ottimo) oppure un solare che duri 8 ore con una sola applicazione (ultrasun) potrebbero essere la soluzione migliore.

      Buon proseguimento

      Dorothy

      • Martina says:

        Grazie per aver trovato il modo di rispondermi e grazie per le utili indicazioni 😉
        Martina

  2. Amo il viola!!! says:

    Ciao Dorothy!!!
    Nonostante io frequenti tanti blog non avevo mai letto nulla del tuo… be’ mi sei subito piaciuta. .
    Come la Francesca qui sopra pure io non so dove battere la testa.. fra pochi giorni partirò per il mare e sono in preda alle crisi..
    Per mio figlio ho acquistato un solare La Roche posay prot 50 bimbi con filtri chimici..usato anche gli scorsi anni.. per il mio compagno prenderò solari Coop con cui lui si è sempre trovato bene.. e per me ho un grosso punto interrogativo in testa… da una parte vorrei evitare i filtri nano perché facendo tanto mare vorrei stare più tranquilla .. x il principio di precauzione. . ma d’altro lato noto che sono molto diffusi.. inoltre pure io ho cuuperose e necessito di protezione50 anche nel corpo… insomma un bel garbuglio!!! Spero che leggendo e rileggendo i tuoi post alla fine capirò come orientarmi. .
    Intanto ti faccio i complimenti perché Le tue spiegazioni sono molto chiare anche x chi come me è super ignorante in materia. .
    A presto . Francesca -Amo il viola!!!

    • Dorothy says:

      Ciao Francesca,
      Perdona il ritardo della mia risposta.
      Prima di tutto ringrazio moltissimo per i complimenti, sei gentilissima!
      In secondo luogo, due dritte: i filtri nano ormai li abbiamo ovunque, soprattutto nei solari con fisici (unico modo per non essere coperti di calcestruzzo) ma anche nei solari con filtri sintetici, in quanto alcuni di questi vengono da nanotecnologia.
      Per stare piú tranquilla, applica sul viso prima della crema solare un gel idratante semplicissimo e anallergico (tipo gel d’aloe o di acido ialuronico, senza aggiunte strane): form un leggero cuscinetto tra la pelle e il solare.

      Piuttosto tre regole per evitare radicali liberi e sensibilizzazioni:
      – No solari che si basano sull’octocrylene per la pretezione del viso
      – NO solari con vitamina A, nemmeno in piccole percentuali (retinyl palmitate, retinol e analoghi)
      – No solari emulsionati con PEG. Chiudiamo un occhio se il PEG è in fondo alla formulazione.

      Per il resto, spero che troverai quanto ti serve nei vari articoli presenti sul sito,
      A presto, buone vacanze,

      Dorothy

  3. Francesca says:

    Ciao a questo punto sono sgomenta, nn so più da che parte sbattere la testa! Il tuo articolo é interessante, finalmente qualcosa scritto con cognizione di causa. Io mi sto avvicinando alla cosmesi ecobio da poco e quindi sono una neofita, pertanto quando devo comprare qualcosa per leggere l inci mi affido alle app. altrimenti nn c’è la farei mai. Ho 42 anni e ho la couperose per cui credo che per la mia pelle sia necessario un solare, ma a questo punto sono in difficoltà . Cosa e soprattutto quale scegliere? Complimenti per il sito/blog

    • Dorothy says:

      Ciao Francesca, ti ringrazio innanzitutto.
      Sui solari è importante capire una cosa fondamentale: il solare perfetto per la pelle e contemporaneamente anche per l’ambiente non esiste. O meglio, esiste, la protezione perfetta è stare all’ombra ed esporsi solo nelle ore in cui la protezione non è necessaria, e per poco tempo.
      Poco praticabile, lo capisco. 😉
      Ai livelli di esposizione moderni, in cui passiamo ore sotto il sole più o meno a qualsiasi ora e immobili come lucertole, TUTTI hanno necessità di protezione solare, a maggior ragione se hai un problema di couperose.
      Personalmente i solari sono l’unica tipologia di prodotto per cui ho una netta predilezione per i preparati tecnologici fatti da aziende che possano permettersi test e controtest, con buona pace del dilemma sul sintetico, sui siliconi, e sull’ecobio.
      C’è tuttavia un MA. I prodotti sintetici, se fatti “male”, sono peggio di quelli ecobiologici. Allo stesso tempo ci sono prodotti solari ecobiologici che fanno semplicemente rabbrividire: senza dichiarazione dell’spf, con filtri fisici nano non rivestiti, creati insomma totalmente a casaccio.
      Il solare non può essere “artigianale”. Mai.
      Insomma, l’importante è scegliere prodotti di buona qualità, siano essi sintetici o ecobiologici.
      Se ti sei iscritta alla newsletter dovresti aver ricevuto il link di download al pdf in cui hai una scelta di oltre 100 protezioni solari da me analizzate, tra cui alcune con ottime valutazioni.
      Verrà aggiornato nelle prossime settimane, ma nel frattempo è un’ottima base da cui partire.
      Grazie ancora e buona serata
      Dorothy

  4. Federica Castiglioni says:

    Complimenti per il bellissimo post!
    Mi hai veramente aperto un mondo!
    Non pensavo che i filtri fisici creassero cosí tanti danni non solo a noi ma anche all’ambiente.
    Sinceramente sono molto delusa, ero certa che almeno i filtri ecobio non dessero problemi.

    • Dorothy says:

      Ciao Federica! Grazie mille, che gentile! ^.^ Mi fa davvero piacere leggere di esser stata utile 🙂 … anche io quando ho studiato la questione sono rimasta con la tua stessa delusione, purtroppo molte informazioni vengono date in modo superficiale, ma in realtà è difficile trovare qualcosa che sia davvero tutto bianco o tutto nero.
      Un abbraccio,
      Dorothy

    • Dorothy says:

      ciao Beautysilvia, grazie mille per il complimento e scusami tu se, per motivi di ordine, ho editato il tuo commento. Purtroppo sono decine i commenti che ogni giorno l’antispam filtra perchè contengono link esterni (non ti dico spesso di che genere)… io passo da chiunque mi lasci un commento costruttivo, semplicemente cliccando sul nome! 🙂 sei la benvenuta quando vuoi, ma per tenere questo luogo pulito, evitiamo di farci pubblicità con link nei commenti! 🙂
      grazie ancora… <3

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