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MAY LINDSTROM – The Jasmine Garden – OPINIONE E INCI | cINCIschiando

May Lindstrom The Jasmine Garden facial mist – caratteristiche

  • Cos’è – tonico spray rinfrescante
  • Cosa promette – deterge e protegge la pelle dall’ossidazione durante il giorno, calma e lenisce la pelle acneica, arrossata o irritata, migliora la penetrazione dei prodotti a base oleosa e migliora l’elasticità cutanea.
  • Prezzo / quantità – circa 70 euro per 100 ml
  • Dove si acquista – online qui
  • OpinioneSufficiente

Analisi inci / ingredienti

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L’INCI del lussuoso tonico The Jasmine Garden di May Lindstrom conferma come non si tratti propriamente di un tonico idratante, ma di un “mist”, un’idrolato o un’acqua con essenze vegetali, da utilizzare per inumidire la pelle tra uno step e l’altro della skincare oppure per rinfrescare il viso durante la giornata.
Si tratta di una tipologia di cosmetico che non può prendere il posto dei veri tonici idratanti come prima fase della cura della pelle, perché non fornisce un’adeguata idratazione.

The Jasmine Garden ha una base di semplicissima acqua e idrolato di amamelide (Hamamelis Virginiana); quest’ultimo, tuttavia, si produce attraverso estrazione con alcool denaturato, che finisce inevitabilmente nella composizione finale dell’estratto di amamelide usato come ingrediente cosmetico. La quota alcolica contenuta in questo mist di May Lindstrom è certamente minima, ma, non essendo in alcun modo addolcita e bilanciata, contribuisce a rendere il prodotto più “secco” ed evanescente di quello che dovrebbe essere.

Il resto dell’NCI non prevede infatti alcun umettante.
L’argento colloidale (colloidal silver) svolge il ruolo di conservante, trattandosi di un antimicrobico, mentre eventuali attività antinfiammatorie e protettive a suo carico non trovano consistente fondamento nella letteratura scientifica.
Gli aromi occupano tutto il resto della formula.
Le essenze utilizzate per la profumazione del The Jasmine Garden di May Lindstrom vedono una ovvia predominanza del gelsomino (Jasminum Officinale e Jasminum Grandifolium), richiamato dal nome del prodotto stesso e accompagnato dagli aromi dell’Ylang Ylang (Cananga Odorata), della Vaniglia Planifolia e dell’oleoresina di cacao (Theobroma Cacao)
Si tratta di materie prime costosissime, per di più con certificazione biologica, che pur non avendo alcun ruolo in termini di funzionalità cosmetica, danno una giustificazione al prezzo di questo mist.

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Commento

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Il mist The Jasmine Garden di May Lindstrom è un cosmetico emozionale, lussuoso e senza dubbio piacevole da utilizzare, che vuole richiamare un’esperienza in SPA piuttosto che essere di effettivo aiuto per la pelle.
Una formula del genere va benissimo per inumidire la pelle tra uno step e l’altro della skincare, ma la presenza di amamelide e oli essenziali, sostanze non strettamente indicate per le pelli molto sensibili, rende il The Jasmine Garden tutt’altro che raccomandabile per il trattamento di pelli infiammate e/o impure, se non per brevi periodi, in modo da evitare sensibilizzazioni.

May Lindstrom attribuisce a questo prodotto attività protettive contro l’ossidazione, attribuibili forse a qualche olio essenziale ma assolutamente insufficienti.
Aspettarsi che una formula del genere riesca a calmare e lenire la pelle è poi pura fantascienza, considerando che sia l’argento, sia l’amamelide, sia gli oli essenziali possono provocare sensibilizzazioni.
Se poi addirittura si ha necessità di utilizzare questo prodotto per rifinire la detersione del viso, vuol dire solo che la pulizia della pelle è stata insufficiente. Nessun tonico è l’ultimo step della detersione.
The Jasmine Garden di May Lindstrom è in sostanza un’acqua profumata biologica con essenze naturali di lusso, che di certo non sfigura sul tavolino da toeletta di una signora avvezza a non risparmiare in skincare e amante di questi aromi, che tuttavia consiglierei di utilizzare in un profumo e non sul viso.

L’utilità del mist The Jasmine Garden in termini funzionali resta identica se non inferiore a quella di un idrolato qualsiasi: migliora l’assorbimento e la stendibilità dei trattamenti in crema, olio o burro successivamente applicati, rinfresca la pelle e fornisce una blanda idratazione, che va necessariamente bloccata sul viso con prodotti ulteriori.

Siccome il prezzo è in qualche modo giustificabile, merita la sua sufficienza. In proporzione, non ci sono però motivi di funzionalità per preferirlo ai mist più economici.
Volendo spendere 70 euro in un mist, consiglierei piuttosto di travasare in una confezione spray tre boccette di un qualsiasi siero funzionale da 20 euro, abbastanza liquido e acquoso da poter essere nebulizzato.

  • Rispetta il claim dell’azienda? Solo quando si parla di migliorare l’utilizzo e l’assorbimento dei trattamenti successivi. Il resto delle promesse sono pura esagerazione.
  • Ecosostenibile / dermocompatibile? Totalmente ecosostenibile e dermocompatibile
  • Certificato ecobio / cosmetico biologico? La maggior parte degli ingredienti è certificata biologica
  • Vegan?
  • Per cute sensibile? No

Dorothy Danielle

I post pubblicati nella rubrica cINCIschiando NON sono recensioni d’uso ma analisi richieste dai lettori, che mandano l’INCI di un prodotto cosmetico di loro interesse affinché sia commentato. Ottieni la tua analisi INCI in cINCIschiando cliccando qui.
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5 pensieri su “MAY LINDSTROM – The Jasmine Garden – OPINIONE E INCI | cINCIschiando

  1. Renata says:

    Mi chiedo sempre se queste mist più che idratare in realtà non facciano il contrario. Mi sembra sempre che la pelle dopo sia più secca. È una mia impressione?

    • Dorothy says:

      Buongiorno Renata,
      Tutto dipende dalla formulazione del singolo prodotto, ma in generale, dove non ci sono molecole umettanti in grado di trattenere idratazione, è possibile che la pelle si disidrati se non si procede subito all’applicazione dei trattamenti successivi, meglio se con una componente oleosa. Capita lo stesso anche quando si usa l’acqua di rubinetto, l’evaporazione finisce per disidratare un pochino la pelle.
      Buon proseguimento, a presto
      Dorothy

  2. Maria Iannaccone says:

    Buon pomeriggio a te, cara Dorothy.
    avevo letto di un(a) mist su Vanityspace, molto più strutturata di questa, infinitamente più lunga nella lista ingredienti, tutti biologici tra l’altro, ma non ricordo se fosse la stessa azienda. Il prezzo era equivalente, €72 per 100 ml. Ovviamente, non tocca a me paragonare l’equità del prezzo alla qualità del contenuto; la mia riflessione, nasce in un altro punto.
    Questi prodotti servono per idratare la pelle tra un passo e l’altro della skincare; non è più sensato e proficuo investire la stessa cifra per un siero o una crema viso, che abbiano davvero attivi mirati, in termini di prevenzione, o di cura (anti age, anti macchie…)?
    Va bene l’esperienza olfattiva, ed anche di “skin pleasure feel”, ma sinceramente mi sembra a volte di sconfinare in un inutile edonismo, quando vedo determinati prodotti cosmetici come questo.

    • Dorothy says:

      Buonasera Maria,
      Per la mia personale esperienza, so per certo che chi investe queste cifre su un mist non lesina nemmeno sul resto della skincare spendendo anche tre zeri al mese; poi, da un punto di vista strettamente funzionale, non posso valutarlo oltre la sufficienza solo perchè la formula non propone, oltre alle fragranze più pregiate, anche qualche attivo veramente interessante.
      I prezzi alti rappresentano un problema solo nel momento in cui la formula non porta nulla che risalti rispetto a prodotti analoghi di costo inferiore. In questo caso abbiamo la certezza che gli oli essenziali biologici qui utilizzati sono quasi impossibili da trovare altrove, ma purtroppo non hanno un valore cosmetico rilevante.
      Buona serata
      Dorothy

      • Maria says:

        Cit: “non hanno valore cosmetico rilevante”, non avrei saputo esprimermi meglio.
        Massima ammirazione e rispetto per te e per la tua obiettività, al di fuori degli inchini ai prodotti, solo perché sono magari di un certo marchio di pregio o di lusso, e anche al di fuori del circuito consolidato del “do ut des”, da cui scaturiscono i pareri ammiccanti di cosiddette “influencers” e bloggers compiacenti (quelle che lo sono ovviamente, non tutte). La verità sui cosmetici, la verità e solo quella, per me, grazie infinite a te.

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